Arcobaleno dei ricordi più belli - Iniziativa 10° Anniversario

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    ZKfiDzs

    Come non iniziare il topic, con questo logo nostalgico, creato da blacky per il forum tanti anni fa....


    Arcobaleno dei ricordi più belli



    Su questo topic, lo staff del sito, dai senior, ai subber, passando per gli storici admin e founder, portranno condividere pillole o storie della loro esperienza con il sito. Tutti i post creati saranno anche condivisi nel topic dei festeggiamenti, così da poterli anche commentare!
     
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    Ho una marea di ricordi legati al sito, ve li racconterò durante questi giorni, sono curiosità, o cose simili, che magari non sa nessuno.

    Il ricordo di questa mattina risale a molti anni fa, ai tempi in cui facemmo un contest UP. Era capodanno, ed essendo io sostanzialmente un'ameba asociale, non avevo nessun impegno. D'altronde, l'ultima volta che sono uscito a capodanno, era stato quando avevo una cosa come 14-15 anni, andando a tirare qualche fuoco artificiale con mia sorella e due amici. Ma non siam qui a parlare di questo.
    Comunque tornando alla storia, era capodanno, ed io e shuri, stavamo partecipando a questo contest UP, e ognuno uppava ogni 40 secondi circa, ed eravamo in contatto, ai tempi, con MSN se non erro, e chiacchieravamo.
    Arrivata la mezzanotte, annunciata in tv da amadeus, carlo conti, o qualche altro presentatore su rai1, non ricordo, io e shuri ci siamo fatti gli auguri, per poi continuare, ogni 40 secondi, ad uppare, fino a che non siamo andati a dormire.
    Questo è un capodanno che qualcuno direbbe sprecato, ma è stato un momento di unione, di due amici, che non aveano altro da fare che uppare, per migliorare il sito che amavano, e per il quale volevano vincere un premio.
     
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    pinkie - scansafatiche

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    io i miei principali ricordi li ho con le conferenze... insomma, quando venivano creati meme di altissima qualità come "la magggia vera" e "a kuma piace la necrofilia", come potrei non ricordarli con candore?
    :asd:

    scherzi a parte, ricordo modestamente le giornate passate a lavorare sulla prima skin... beh, penultima, a cercare immagini, idee, a lavorare sull'integrazione col reader, a modifcare le sezioni; almeno tra i mod fu un periodo di grande unione e aiuti reciproci, e fu per me il punto di svolta di quando passammo dall'essere un forum qualunque al venire riconosciuti come un gruppo con un minimo di coesione, una vera e propria community che si stava facendo vedere nel panorama della top forum(free).
     
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    Oggi vi propongo questa pagina, che doveva anadare a fine capitolo, ma che non è mai stata usata perché ritenuta troppo aggressiva:

    ShHxTsq
     
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    Typo a parte, è un capolavoro quella pagina ahah
     
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    ... il vecchio, il brutto & il cattivo...

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    ... Era una notte, buia e tempestosa...
    Un attempato amatore della Cultura Nipponica barcamenava nel Mare Digitale, in cerca di nuove, avvincenti storie da vedere, da leggere. Come tanti, dapprima ricercava serie animate da lui gradite (i suoi gusti, ultimamente, vertevano verso un genere di cui ancora non conosceva il nome, "isekai", ma da cui era molto attratto), dopodiché andava alla ricerca delle versioni statiche (i manga) per ampliare e continuare la sua conoscenza in dette opere. Dapprima attratto dalle serie più famose, era piano piano andato a scoprire ogni altro filone aureo egli gradisse: fu così che, un giorno, approdò su un lido a lui ancora sconosciuto: un forum, all'apparenza semplice ma ben decorato, e altrettanto bene gestito. Su codesta piattaforma, poté godere delle storie da lui tanto anelate, assieme ad altre che, come un corollario, guarnivano sapientemente detti lidi.
    Egli notò che, alla fine di ogni capitolo di queste emozionanti storie, compariva un manifesto pubblicante una richiesta: in tale Dominio, il Consiglio Governante era alla ricerca di nuovi Cavalieri, per ampliare il proprio gruppo al fine di potenziarlo, renderlo più florido e vitale.
    Combattutto fra la sua notoria insicurezza (il Mondo Esterno è crudele, egli stesso era stato più e più volte tradito dopo aver riposto speranze in tante leggendarie missioni che, alfine, altro non si erano rivelate che mere facciate di persone che senza scrupolo facevano incetta di faciloni per poi abbandonarli una volta ottenuto ciò che volevano) e la voglia di credere ancora, e di mettere a frutto le sue parche conoscenze, conquistato infine dalla genuina semplicità paventata in queste lande, egli decise infine di fare un ennesimo tentativo: rispose all'appello dei Regnanti, dichiarando di voler provare a mettere la propria spada al servizio del Regno.
    Quasi subito, ricevette una privata missiva. Appena rotto il sigillo di ceralacca cremisi, ecco una luce apparire: dalla missiva scaturì una figura aurea, contornata da candida luce accecante. Il pellegrino rimase immobile, ammirando tale candore, finché il figuro schiuse le labbra e cominciò a parlare.

    "Sono Perversus. Pein Perversus."

    Le mani del pellegrino lievemente si ritrassero.
    Ma dopo un attimo di incertezza, la sua riforgiata determinazione, in uno slancio di fede che ai più sarebbe potuta sembrare incoscienza, egli le allungò di nuovo, porgendole verso l'idolo dorato. Venne ricompensato con una proposta, e con una sfida da superare: ci si profuse subito, anima e corpo, con l'obiettivo di dimostrare immantinente di quale pasta fosse fatto. Legata la soluzione all'enigma alla zampa del suo più veloce falco viaggiatore, la lasciò partire, rimanendo per qualche istante a rimirare la grazia e la leggiadria che solo i migliori Navigatori dei Cieli possono avere.
    Il giorno dopo, il falco era tornato, placidamente accovacciato nel suo nido, già ristorato con cibo ed acqua che il suo amato pardone aveva preparato in attesa del suo ritorno, e sulla zampa legato un nuovo messaggio:
    "Il regno ti reputa degno di attenzione, sei invitato in data odierna nel Nostro Castello; porta teco il sigillo che ti mando, esso servirà per aprire i cancelli che non tutti possono valicare."
    L'attempato viaggiatore avvertì un fremito lungo la schiena: forse una nuova avventura, degna di essere vissuta, si stagliava sul suo orizzonte.
    Così i Regnanti lo ricevettero. Dopo le rituali presentazioni, gli furono consegnati i pirimi compiti, le prime prove da portare a termine, a dimostazione del suo valore. Egli si lanciò verso il loro completamento, dando fondo alle sue doti, nella maniera migliore e più veloce possibile. Al suo ritorno, la figura che gli apparve nella prima missiva ora si stagliava davanti a lui, ora chiaramente un Uomo. Lo ringraziava per il lavoro svolto, e gli offriva un seggio, una posizione di Cavaliere da occupare, nelle operazioni del Regno. Con grande commozione, il pellegrino, riscoprendosi Cavaliere esso stesso, ebbe la possibilità di conoscere meglio i Regnanti (uno sempre disponibile e solare, l'altro più ombroso ed avvolto in un'aura misteriosa) e i loro Governanti. Tutti sempre disponibili (beh chi più chi meno, ma non è questo il punto) ad educarlo, ad addestrarlo, a conoscere lui e le storie che seco portava. Dopo un dovuto periodo di apprendistato, nuove armi e nuove armature gli vennero donate durante una cerimonia, fra lo squillo delle fanfare e il plauso degli altri Cittadini. Era, finalmente, diventato un effettivo Cavaliere; aveva guadagnato l'accesso al Castello, dove, con occhi spalancati e un poco lucidi, ora poteva passeggiare, esplorare, interagendo con gli altri Cavalieri, suoi colleghi più anziani, ammirando arazzi e dipinti di epoche passate e presenti.
    Con letizia egli si lanciò senza timore nelle sfide che gli venivano proposte - PROPOSTE, perché, come subito apprese, i magnanimi Regnanti lasciavano i loro sottoposti nella totale libertà, rispettando la loro Vita, le loro origini, i loro credo, senza fare distinzione alcuna; essi erano addirittura lasciati liberi di abbandonare la Nazione, quando lo volessero, e l'unica cosa che avrebbero ricevuto sarebbe stata Gratitudine, Ringraziamenti e la promessa che, in qualsiasi momento avessero voluto tornare, avrebbero trovato un cancello sempre aperto ed un sorriso ad accoglierli.
    Il Novizio Cavaliere, una volta pellegrino solitario, sovente stava, con antichi papiri provenienti da Paesi Orientali nelle mani nell'atto di decifrarli, sulle panchine di legno del Grande Giardino, ammirando il paesaggio: un magnifico e variopinto giardino in cui prolificavano moltitudini di fiori colorati e rigogliose piante, un castello di candida pietra stagliato in lontananza, adornato da vessilli, merli e bandiere dai colori squillanti. un cielo limpido di un blu prima chiaro, poi sempre più profondo, in cui solo a volte pascolavano pigre nuvolette, e pensava: forse ho trovato quello che cercavo...

    Un posto da chiamare Casa.
     
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5 replies since 25/3/2020, 12:27   185 views
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